Come è noto dal primo gennaio 2019 è scattato il diritto per il consumatore di usare un modem di propria scelta per navigare su internet.
Tuttavia alcuni operatori direttamente o indirettamente fanno ancora in modo di impedire (o rendere difficoltosa) la libera scelta del modem router dal parte dell’utente; il risultato oltre ad una serie di disagi è quello di complicare le scelte dei consumatori disorientati su prezzi e tecnologia e di privare gli utenti di opportunità rilevanti per la loro privacy; ciò in quanto secondo gli operatori, ci sarebbero ancora incompatibilità tecniche tra le linee telefoniche e i modem liberamente scelti dagli utenti.
A ciò si aggiunga che alcuni operatori non consentono di usare un modem a scelta degli utenti su tutte le offerte ma ne creano alcune ad hoc che, inutile dirlo, presentano caratteristiche meno vantaggiose rispetto a quelle fruibili con modem incluso.
Situazione diversa per i vecchi abbonati che, secondo le attuali regole, da gennaio avrebbero diritto a non pagare più il modem incluso obbligatoriamente nei contratti degli operatori (o, in alternativa, a fare una disdetta gratuita dall’abbonamento).
Insomma una bella confusione! E di questa gli operatori scorretti provano a fare tesoro con campagne di invio massivo di modem non richiesti ad ignari consumatori: insomma, prima che il consumatore richieda la possibilità di usare il suo, meglio fornire il modem “aziendale” così da entrare nelle case degli italiani, vincolandone le scelte contrattuali.
In ogni caso se il consumatore non ha aderito a nessuna offerta per la linea internet (chiedendo quindi il cambio operatore) può sicuramente inviare un formale reclamo (tramite fax, raccomandata A/R o recandosi presso un associazione dei consumatori) in seguito al quale l’operatore dovrebbe in teoria disattivare la nuova linea.