Oggi la fiducia nell’e-commerce è nettamente aumentata, soprattutto per quanto concerne gli acquisti online da altri Paesi europei.
Un’indagine della Commissione europea del 2017 ha messo in luce che un maggior numero di consumatori dell’UE effettua sempre più spesso acquisti transfrontalieri online.
Tuttavia se il consumatore è ormai abituato a fare acquisti comodamente da casa, d’altra parte non tutti i commercianti al dettaglio sono propensi ad espandersi nella digitalizzazione aziendale, nutrendo dubbi sulle vendite fuori dall’Italia. Le perplessità riguardano il maggiore rischio di frode, le diverse normative fiscali e i diversi diritti contrattuali nazionali a difesa dei consumatori.
Per questo motivo, la Commissione europea nel 2017 ha proposto, con la Strategia del “Mercato Unico Digitale”, normative moderne per il settore digitale al fine di armonizzare le leggi contrattuali per le vendite online di beni e promuovere l’accesso ai contenuti digitali e alle vendite online in tutta l’UE.
Ma cos’è il Mercato Unico Digitale?
È una politica dell’Unione Europea che regolamenta la pubblicità in rete, il commercio elettronico e le telecomunicazioni.
Nella presentazione di ben 7 iniziative faro, tra cui “l’Agenda digitale per l’Europa 2020” che comprende tale strategia, la Commissione si incentra sul concetto di mercato comune teso a eliminare le barriere commerciali tra gli Stati membri e aumentare la prosperità economica.
I pilastri del programma, adottati già dal 2016, sono:
• Migliorare l’accesso dei consumatori e delle imprese ai beni e servizi digitali in tutta Europa;
• Creare un contesto favorevole a parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi;
• Massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea.
La Commissione ha poi presentato una serie di proposte legislative, volte a creare un quadro normativo in tema di contratti e tutele uguali o simili per tutti i paesi membri.